La vera rivoluzione per l’uomo è data solo dalla conoscenza del Dio Uno e Trino, del totalmente Altro, dell’unico Soggetto della creazione.
È una rivoluzione per partecipazione, in quanto solo il Soggetto della creazione, non essendone anche oggetto, la può rivoluzionare. L’uomo non può operare nessuna rivoluzione nel creato essendone parte. Ogni rivoluzione umana non è nient’altro che un perpetuarsi, attraverso la violenza e la menzogna, di quelle stesse categorie corrotte che l’iniziativa umana avrebbe la pretesa di riformare.
L’uomo non solo non è il soggetto della creazione - della storia, per usare un vocabolo più moderno - ma nemmeno la governa; è sempre e solo Dio a governarla con la sua Parola, alla cui autorità nulla di ciò che esiste può sfuggire. Ogni ente è tenuto all’obbedienza alla Parola, sia gli enti personali abitati dalla Grazia - angeli e santi - sia quelli che non ne sono abitati - demoni e anime dannate -. Tutti agiscono secondo la volontà di Dio, ma con una differenza fondamentale: i primi hanno accordato la propria volontà alla conoscenza reale di Dio e hanno fatto esperienza dell’amore e della misericordia di Dio che trasforma la Legge in Grazia. I secondi subiscono la volontà di Dio in modo coercitivo, obbediscono ad una volontà che è loro estranea, nemica; sono schiavi di una legge che non è mai diventata Grazia.
Dio pur essendo il totalmente Altro, il trascendente per eccellenza, per sua propria iniziativa, si fa conoscenza reale per l’uomo. È l’ignoto che diventa Rivelazione: Parola, Sacra Scrittura, Comandamento, Chiesa.
La Grazia è l’iniziativa di Dio che incontra il “sì” della creatura: è l’inizio di una nuova creazione. È questa l’unica vera rivoluzione. Tutte le rivoluzioni umane sono destinate a fallire, questo vale sia per le grandi rivoluzioni della storia dell’uomo sia per le piccole rivoluzioni della vita di ognuno di noi. Se tali rivoluzioni non sono il frutto di un accordo della propria libera volontà a una conoscenza reale di Dio, non producono nulla nell’anima che le compie, anche se si tratta di azioni lodevoli. Sono come le corse dei criceti all’interno della ruota: fatica sprecata. Al contrario, un’azione apparentemente insignificante ma che deriva dall’aver accordato la propria volontà alla conoscenza reale di Dio ha il potere di operare una vera rivoluzione nell’anima che la compie. Come sempre l’essenziale è invisibile agli occhi.
Sono quindi due gli elementi che fanno la Grazia: la conoscenza reale di Dio (per iniziativa di quest’ultimo) e l’accordo della creatura con la sua libera volontà a tale conoscenza. Senza questi due elementi non c’è Grazia, non c’è conversione: la volontà di Dio rimane tale, cioè è inviolabile, immodificabile e pende come Legge (e come condanna) sulla creatura.
In che modo la conoscenza di Dio da culturale, dottrinale, teologica - cioè da conoscenza “per sentito dire” diventa conoscenza reale per l’uomo?
In un solo modo: con l’esperienza della Croce. Non c’è altra via. Chi dice che si possa fare conoscenza reale di Dio e della salvezza senza la Croce dice una menzogna in aperto contrasto con il Vangelo, che non è nient’altro che una Paola di Croce, cioè una Luce che illumina l’esperienza della Croce.
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