Il tempo che precede l’arrivo del Natale è il tempo del desiderio e dell’attesa fiduciosa. È un periodo avvolto di mistero e di magia in cui si attende qualcosa di bello: un figlio, un matrimonio, un nuovo lavoro, una salute migliore, un fidanzato o una fidanzata, una nuova casa, una nuova vocazione, una vita nuova, ecc.
Siamo autorizzati a desiderare e a chiedere, come fanno i bambini che mettono per iscritto i loro desideri nella classica letterina che, per il tramite dei genitori, inviano a Babbo Natale.
Questo è il tempo del futuro per antonomasia; tutti protesi verso ciò che verrà e sarà, lasciamo alle spalle l’anno appena trascorso con le sue gioie e i suoi dolori, con i desideri soddisfatti e quelli insoddisfatti.
Ecco. Per vivere al meglio questo periodo - che è il periodo del futuro - bisogna lasciare alle spalle il passato. I bambini non hanno problemi a dimenticare l’anno appena trascorso e a rituffarsi nell’atmosfera del Natale con i loro desideri e con le loro richieste spontanee, genuine ed eccessive, delle quali tuttavia non si preoccupano, sarà compito dei genitori far collimare i desideri dei figli con la realtà. I bambini chiedono, disturbano gli adulti, non guardano la letterina dell’anno precedente per verificare se le loro richieste sono state soddisfatte e, di conseguenza, per rivedere al ribasso i desideri del nuovo anno. No. Non fanno così. Anzi. Se non hanno ricevuto qualcosa insistono, chiedono di nuovo; nessuno può togliere ad un bambino la magia del Natale, del desiderio, dell’attesa. Non importa se la sua famiglia è ricca o è povera, se ha ricevuto o non ha ricevuto ciò che ha chiesto l’anno precedente, nessuna circostanza può togliere ad un bambino la magia del desiderio: l’attesa, la fede e la speranza di un nuovo inizio.
Noi invece crescendo perdiamo il desiderio. Abbiamo tutti fatto esperienza di esserci scottati per via di aspettative troppo alte nei confronti della vita, di conseguenza, per evitare di soffrire nuovamente, abbiamo iniziato ad abbassare progressivamente le richieste fino a spegnere del tutto la dimensione del desidero. Ma senza un desidero non siamo spontanei e genuini come i bambini; siamo artificiali, siamo automi.
Hai paura di essere sostituito dall’intelligenza artificiale? Be’, ritrova il desiderio. In generale, hai paura? Ritrova i tuoi desideri. La paura riempie il futuro con i presagi di cattive notizie. Il desiderio è l’antidoto perché squarcia il cielo annuvolato di paure con la luce di un futuro gioioso. "Non temete: ecco vi annuncio una grande gioia", sentono risuonare nei loro cuori alcuni pastori in una fredda notte di Betlemme mentre fanno la veglia al loro gregge, e a questo annuncio si mettono prontamente in cammino; non restano fermi a fissare la loro vita poco agiata, non temono di perdere il loro gregge, tutto ciò da cui dipende il loro sostentamento, non restano attaccati alle loro certezze. In quella stessa notte da Oriente, alcuni Re si metteranno in cammino nella stessa direzione dei pastori perché "al vedere la stella" hanno provato una grande gioia. Anche nel loro caso la gioia che provano di fronte al desiderio li muove verso un incerto cammino di notte.
Sono i nostri desideri pertanto che ci mettono in cammino, non lo status socio-economico da cui proveniamo. E nemmeno le nostre paure, le quali ci mettono in fuga non in cammino. Noi abbiamo bisogno di andare verso una meta e non solo fuggire dai pericoli.
Questo è il tempo della gioia, vivilo; questo è il tempo dell’attesa, rallenta; questo è il tempo del futuro, guardalo. Bandisci la tristezza da questi giorni di attesa del Natale; riduci l’attivismo che non ti fa godere l’attesa; distogli lo sguardo dal presente, e soprattutto dal passato, e guarda al futuro, non con gli occhi delle tue paure ma con quello dei tuoi desideri.
Scrivili - i tuoi desideri - in una lettera, come fanno i bambini. Sii spontaneo, genuino ed eccessivo esattamente come i bambini. Oggi tra l'altro è San Nicola, il Santo che ha ispirato con la sua storia la figura di Babbo Natale: ci sarà anche per te un vecchio buon uomo che ascolterà ciò che porti nel cuore.
Cosa desideri: dal tuo lavoro; dal tuo matrimonio, da tua moglie o da tua marito; dalla tua salute, dal tuo corpo; dallo studio; dai tuoi figli; dai tuoi genitori; dai tuoi colleghi; dai tuoi amici; da Dio?
Scrivi, chiedi, disturba e poi…spedisci la lettera. Liberatene! Non possedere i tuoi desideri. Il motivo per cui non riesci più a chiedere è perché sei rimasto attaccato ai desideri degli anni precedenti. Non hai spedito la lettera.
Non fare il Don Giovanni dei tuoi desideri. Don Giovanni non riusciva ad apprezzare e ad ammirare la bellezza delle donne senza cedere alla tentazione di possederle. Posseduta una donna, ne perdeva l’interesse; ne cercava un’altra dalla cui bellezza farsi abbagliare e, dopo aver posseduto anch’ella, ne perdeva nuovamente l’interesse. E così il ciclo si ripeteva all’infinito. Il problema evidentemente non erano le donne né la loro bellezza, ma la volontà di possesso di Don Giovanni.
Così è per i tuoi desideri: sono magici, belli e misteriosi se rinunci a possederli. Se li possiedi diventano cadaveri. Butta via i cadaveri degli anni passati. Anche in questo caso scrivi su un foglio i cadaveri - i desideri insoddisfatti dell’anno appena trascorso e poi brucialo. Separa i vecchi desideri dai nuovi.
E i nuovi guardali e ammirali come ammireresti una bella donna, come ammiri le stelle di una serena e felice notte d’estate.
Saranno le stelle polari che ti guideranno nel nuovo anno. Ricordati però che le stelle sono belle e fungono da guida per orientarti nel cammino della vita solo se le guardi ad una certa distanza, se ti avvicini troppo il loro calore ti brucerà.
E ricordati anche che le stelle si vedono al buio, quindi convivi con le tue paure e usale come sfondo per rendere più visibili i tuoi desideri. Se scompare il buio, scompaiono anche le stelle. Se vuoi metterti in cammino di giorno perché ti senti più sicuro o più sicura, avrai le tue certezze ma non saprai dove andare perché non vedrai più le stelle. Cammina di notte: avrai il buio e le stelle, ma tu tieni lo sguardo fisso sulle stelle.
Buon cammino verso la tua meta…

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