venerdì 12 dicembre 2025

Disobbedire all’ansia

Cos’è l’ansia?

L’ansia è una paura intensa, eccessiva. Viene detta anche paura irrazionale in quanto, a differenza di una normale paura, l’ansia non funge da segnale nei confronti di un pericolo, ma è essa stessa il pericolo. 

I comportamenti suggeriti dalla paura sono adattivi perché comprendono una sana prudenza, un’adeguata vigilanza ed un’appropriata ricerca di protezione e sicurezza. Nulla di tutto ciò avviene con l’ansia: non siamo prudenti ma frettolosi; l’attenzione si restringe e si ripiega sull’ansia stessa quindi la vigilanza non è più adeguata; i comportamenti protettivi sono inappropriati per età e capacità del soggetto. 

I comportamenti protettivi suggeriti dall’ansia li possiamo riconoscere perché non sono comportamenti tipici di un adulto, ma di un bambino, come, ad esempio, chiedere continue rassicurazioni (in assenza di un vero e reale pericolo), evitare luoghi o situazioni ansiogene, oppure farsi accompagnare in attività che un adulto dovrebbe fare da solo. 

Naturalmente ciò che è appropriato per un bambino, è inappropriato per un adulto. 

Quando agiamo sulla base di quanto suggerito dall’ansia ci comportiamo come una persona che, trovandosi nelle sabbie mobili, si dimena per uscirne e così facendo sprofonda di più.

Bisogna pertanto fare il contrario di ciò che suggerisce l’ansia. Ma, prima, ancora è necessario riconoscerla. Non sempre ci riusciamo da soli, è opportuno confrontarsi con persone di fiducia e chiedere loro se le nostre preoccupazioni ai loro occhi appaiono normali o eccessive. Se le persone attorno a noi ci fanno notare che le nostre paure sono eccessive, è molto probabile che soffriamo d’ansia. 

Dobbiamo allora essere onesti con noi stessi e passare al vaglio tutte le nostre paure perché l’ansia può annidarsi ovunque ed ogni paura ci apparirà legittima. Dobbiamo chiederci tutte le volte che siamo preoccupati per qualcosa se persone di nostra fiducia nella stessa situazione si preoccuperebbero come noi. Se la risposta è no, è probabile che ciò che stiamo provando è ansia, e non una normale preoccupazione.

E, di conseguenza, non dobbiamo agire secondo quanto ci suggerisce la nostra emotività. Quando siamo ansiosi dobbiamo prendere meno decisioni possibili, perché è molto probabile che le decisioni suggerite dall’ansia siano sbagliate e avranno come conseguenza quella di farci sprofondare nelle sue sabbie mobili. 

C’è solo un antidoto all’ansia: disobbedirle e tollerarla. Solo così alla lunga mollerà la presa su di noi. Al contrario, se le obbediamo pretenderà sempre più spazio ed eserciterà su di noi un potere autoritario e dittatoriale.


Se la sofferenza è tale da non lasciarci molti margini di tolleranza e di “disobbedienza”, allora è necessario chiedere l’aiuto di un professionista della salute mentale. 

Avendo chiaro però che non dobbiamo cercare qualcuno che si incateni insieme con noi; ma qualcuno che ci aiuti a rompere le catene e tutti i patti di non belligeranza che abbiamo fatto con l’ansia.




Nessun commento:

Posta un commento

L’Europa ed il trauma non risolto

L’Europa è bloccata internamente da un trauma non risolto il quale, come tutti i traumi, presenta delle manifestazioni tipiche: negazione (d...