venerdì 3 ottobre 2025

La responsabilità dei cristiani

Dopo i post sul tramonto della famiglia e sul tramonto dell’Occidente, ora è necessario dire qualcosa sui cristiani e sulle loro (nostre) gravi responsabilità. 

Non posso intitolare questo post “il tramonto dei cristiani”, perché i (veri) cristiani non tramonteranno mai; potranno ridursi di numero, venire sottoposti a persecuzioni e martirii ma …“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.

Nel tramonto della famiglia e nel tramonto dell’Occidente i cristiani hanno grandi e gravi responsabilità. Si sono rifiutati - non tutti ovviamente - di scendere nel campo di battaglia e portare luce ai fratelli; hanno preferito stare sugli spalti dell’arena e guardare i fratelli sbranati dai leoni. 

Perché lo hanno fatto?

Be’, per lo stesso motivo per cui i Giudei (come riportato da Giovanni) hanno lasciato che fossero i Romani a crocifiggere Gesù - pur essendo i primi a volerne la crocifissione -: per non contaminarsi. Così avrebbero potuto, con una falsa coscienza pulita, consumare la Pasqua. Allo stesso modo oggi molti cristiani rimangono fuori dall’arena, per coltivare un senso di purezza e di fedeltà alla dottrina, così possono anche loro consumare la Pasqua, con la stessa falsa coscienza dei Giudei. Ovviamente la consumano stando dalla parte di quelli che gridano: “Crocifiggilo!”

Sono questi i “cristiani” che accusavano continuamente Papa Francesco di non difendere la dottrina, di essere troppo mondano, poco conservatore, ecc. Papa Francesco, al contrario, scendeva in mezzo ai leoni, per portare soccorso ai fratelli. Qualche volta è inciampato, perché non tutti si sono avvicinati alla Chiesa con il sincero desiderio di incontrare Dio, molti al contrario si sono avvicinati a Papa Francesco per fare della Chiesa una delle tante quinte colonne dell’ideologia progressista. Ma Gesù nel Vangelo è benevolo per chi investe i talenti, anche correndo il rischio di perderli; è durissimo per chi invece li nasconde sotto il terreno così li potrà restituire a Dio intatti.

Molti cristiani nascondono sotto il terreno la dottrina cristiana, così è certo che rimanga pura. Ma è anche certo che così non serve a nessuno. Né a chi la nasconde, perché corre il serio rischio di sentirsi dire davanti al tribunale di Dio quella terribile frase di Gesù: “In verità io vi dico: non vi conosco”; né a tanti fratelli che nell’arena del mondo sono schiacciati dalle tante false ideologie e che, pertanto, di quella dottrina hanno enormemente bisogno.

È il caso di iniziare a prendere seriamente quella frase di Gesù che ci fa tanta paura e per cui cerchiamo sempre di attenuarne la portata: “Chi avrà tenuto per sé la propria vita la perderà, e chi avrà perduto la propria vita a causa mia, la troverà”. Perché la prima domanda che Dio ci farà quando saremo davanti al suo tribunale non è: sei stato fedele alla dottrina? Ma: dov’è tuo fratello? Che la nostra risposta non sia: sono forse io il custode di mio fratello?


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