mercoledì 17 dicembre 2025

La fisica quantistica e le nuove religioni

L’uomo non può fare a meno della dimensione del “sacro”, perché tutti abbiamo un bisogno spirituale di fondo: desideriamo essere immortali o - che è la stessa cosa - desideriamo essere salvati dalla morte. Per morte non si intende solo quella biologica, ma anche e soprattutto quel vuoto interiore che cerchiamo di colmare o da cui cerchiamo di scappare. È “sacro” tutto ciò che facciamo per affrontare questa mancanza originaria. 

L’uomo moderno che professa ad ogni piè sospinto il proprio ateismo in realtà è pieno di religioni, le quali, dal momento che non sono riconosciute, sono rigide, dogmatiche ed inflessibili.

In realtà la religione che domina la nostra cultura è una sola, quella del progresso, tutte le altre sono sue declinazioni. Questa religione è alimentata da una filosofia di fondo, il materialismo, che si caratterizza per la negazione della dimensione trascendentale dell’uomo: tutte le aspirazioni dell’uomo, comprese quelle di salvezza e di immortalità, si realizzano nell’immanenza, cioè nel tempo che gli è dato da vivere su questa terra. 

Come è noto, il principale teorico di questa filosofia è stato Karl Marx (il quale è stato anche l’ultimo filosofo di spicco della cultura occidentale). L’Ottocento, il secolo di Marx, non era un secolo di individualismo spinto, come l’attuale, pertanto per Marx la salvezza si sarebbe realizzata sì nell’immanenza, ma nell’immanenza di una classe sociale - il proletariato - e non nell’immanenza di una singola vita - come invece riteniamo oggi -.

Marx lo definiva materialismo storico stabilendo forse inconsapevolmente la fine e della storia - intesa come prospettiva - e della filosofia. Riduceva la storia al livello deterministico della fisica newtoniana. La storia con Marx cessa di essere il campo in cui si esprime la libertà umana - nei limiti dei paletti geografici, politici, sociali, ecc. - e diventa una sorta di orbita gravitazionale i cui movimenti sono rigidamente stabiliti da leggi a cui l’uomo non può sottrarsi. E la filosofia non è più una bussola che aiuta l’uomo ad esercitare la sua libertà ma diventa una disciplina, simile alla fisica, che deve scoprire le leggi che regolano il comportamento, sociale e storico, dell’uomo. 

Se si estromettono la libertà dell’uomo e la sua trascendenza - cioè l’idea che gli effetti della libertà dell’uomo si realizzeranno pienamente solo nella prossima vita - sia la storia che la filosofia cessano di avere valore.

A che mi servono una prospettiva storica ed una bussola che mi aiuti ad orientarmi se i miei comportamenti sono già determinati da ineluttabili leggi sociali?

A nulla. 

Infatti Marx ha preparato la tomba sia alla storia che alla filosofia, che oggi sono state soppiantate dalle scienze fisiche e chimiche. Cioè, l’uomo moderno crede che le risposte a tutti i suoi quesiti - compresi quelli spirituali - vengono dalla “materia” e dalle discipline che la studiano come, la fisica, la biologia e la chimica. Queste discipline sono state investite di bisogni spirituali che non possono soddisfare.

È interessante notare come, ad esempio, nella fisica quantistica manchi la caratteristica tipica di una scienza: l’individuazione di nessi di causa-effetto e la loro riproducibilità in laboratorio. 

La libertà e la trascendenza che caratterizzano la dimensione spirituale dell’uomo sono state proiettate nella materia, quella subatomica, che agirebbe con una libertà tipica dell’uomo. La fisica quantistica si basa sul principio di indeterminazione di Heisenberg, per cui non è possibile conoscere con precisione la posizione e la velocità di una particella non per difetti di misurazione ma per caratteristiche intrinseche alla materia; principio che contraddice tutto il corpus di conoscenze della fisica classica e che fece dire ad Albert Einstein la famosa frase: “Dio non gioca a dadi con l’universo”. 

Oggi siamo di fronte a questo paradosso: mentre le scienze sociali cercano le leggi che regolerebbero il comportamento umano, la fisica ci dice che l’universo subatomico non soggiace alle leggi della fisica classica e agirebbe (quasi) liberamente. 

Quanta vera scienza c’è in tutto ciò e quanta invece è religione non riconosciuta?

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