lunedì 24 novembre 2025

I segni dell'Incarnazione

  1. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.
  2. Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. 
  3. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
  4. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi.
  5. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Cinque sono i segni che attestano la presenza di Dio nel mondo: il Bambino, il Crocifisso, la Donna, l'enorme drago rosso ed il deserto. Sono i segni dell'Incarnazione, cioè di quel mistero attraverso cui Dio si rende immanente, si rende realmente presente nelle vicende umane. 

Quando Dio si fa presente nella storia appaiono tutti questi segni. 

Noi vorremmo un Dio forte, invece appare un bambino; vorremmo un Dio che elimini la sofferenza e invece si mostra inchiodato e sanguinante su una croce; vorremmo un Dio autosufficiente e invece si fa bisognoso della Donna; vorremmo un Dio che cancelli il male e invece la sua venuta scatena l'enorme drago rosso; vorremmo un Dio che sazi ogni nostro bisogno e invece ci conduce nel deserto a fare l'esperienza della sete.

Che cosa significano questi segni concretamente?

Significano che Dio è realmente presente: 1) ovunque ci sia una creatura (animali compresi) debole e indifesa ma anche gioiosa ed innocente come un bambino; 2) in tutte le creature che soffrono; 3) nell'accudimento femminile e materno; 4) nell'esperienza di essere attaccati dal male e di combatterlo (non usandone le stesse armi); 5) e nell'esperienza della mancanza.

1. Vuoi incontrare Dio? Accogli il Bambino, cioè impara dai bambini che sanno essere deboli e indifesi ma, allo stesso tempo, sanno gioire del tempo presente. Sii felice per quello che c'è adesso nella tua vita. Non aspettare domani pensando che sarai felice quando avrai risolto tutti i problemi della tua vita. Non arriverà mai quel giorno.

                                           


2. Vuoi incontrare Dio? Accogli il Crocifisso, ovvero gli imprevisti spiacevoli della vita. Non vergognarti di farti aiutare quando sei inchiodato ad una croce e non puoi più muoverti. Non cercare l'autosufficienza, spogliati dei beni accumulati con l'unico obiettivo di essere autosufficiente. Quei beni ti renderanno aggressivo e ansioso e ti impediranno di godere della protezione di Dio. In generale accogli il caso e l’imprevisto, perché dietro ciò che non hai pianificato si nascondono la vita, l’amore e la tua vocazione. 



3. Vuoi incontrare Dio? Accogli la Donna, non l'immagine distorta e strumentalizzata che oggi il mondo offre di lei e del suo corpo. Impara l'accudimento femminile e materno; impara da lei la discrezione ed il pudore, la delicatezza del tratto, la bellezza, l'amore; sii aggressivo se è necessario ma, come lei, non per la sete di successo e di potere, ma per difendere ciò che ti è stato affidato, ciò che è essenziale, ciò di cui sei responsabile.



4. Vuoi incontrare Dio? Combatti il male e la menzogna anche a costo di assumere posizioni scomode, di perdere l'appoggio del mondo, di apparire ridicolo. Combatti il male con il bene. La menzogna con la verità; l'indifferenza con la carità; la disperazione con la speranza; l'incredulità con la fede. Accetta di essere graffiato dal male, di riportare qualche cicatrice; solo chi non combatte mai gode sempre di buona salute. Non combattere però il male andando sul suo stesso terreno, cioè con la violenza e con l'inganno. Perderesti l'appoggio di Dio.



5. Vuoi incontrare Dio? Attraversa il deserto, accetta la mancanza. Non colmarla con piaceri e distrazioni di ogni genere che diventeranno poi le tue catene, le tue schiavitù. Non essere schiavo di niente e di nessuno. Sii libero. E per esserlo devi imparare a dire qualche "no", soprattutto ai piaceri e alle distrazioni che il mondo offre. Non solo ai piaceri fisici ma anche a quelli psicologici, come il godere della buona stima degli uomini, del potere e del controllo. Agisci per amore, per una genuina passione, non per essere apprezzato o ammirato e Dio ti ricompenserà. Se lo non lo fai, quei piaceri e quelle distrazioni riempiranno di rumore il tuo mondo interno e ti impediranno di godere della presenza di Dio nell'intimo della tua interiorità.


Accogli tutti e cinque questi segni, senza rifiutarne nemmeno uno; accoglili con la stessa sacralità con con cui entri in una Chiesa e incontrerai realmente e concretamente Dio nella tua vita. 

Sarà il tuo compagno di viaggio. 

Chi abita al riparo dell'Altissimo
passerà la notte all'ombra dell'Onnipotente.
Io dico al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido".
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
Non temerai il terrore della notte
né la freccia che vola di giorno,
la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra,
ma nulla ti potrà colpire.
Basterà che tu apra gli occhi
e vedrai la ricompensa dei malvagi!
"Sì, mio rifugio sei tu, o Signore!".
Tu hai fatto dell'Altissimo la tua dimora:
non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.
Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.
"Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell'angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni
e gli farò vedere la mia salvezza".








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