sabato 25 ottobre 2025

Guerra e Pace (Tolstoj)

-[…] I salotti, i pettegolezzi, i balli, la vanagloria, la nullaggine: ecco il cerchio magico dal quale non posso uscire. Ora vado in guerra, alla più grande guerra che mai sia stata, e non so nulla e non son buono a nulla. […] E questa stupida società […] Egoismo, vanità, ottusità, nullaggine in ogni cosa […] Se le guardi in società […] nulla, nulla, nulla!

- Mi sembra  buffo - disse Pierre - che voi, voi vi stimiate inetto e che stimiate la vostra vita una vita rovinata. Voi avete tutto, tutto dinanzi a voi. […]

Pur nelle migliori, più amichevoli e più semplici relazioni la lusinga e la lode sono indispensabili, come il grasso è indispensabile alle ruote perché girino.

- Je suis un homme fini - disse il principe Andrei. - A che parlare di me? Parliamo di te - disse dopo un po’ di silenzio, sorridendo a certi suoi consolanti pensieri. […]

- Ma di me che c’è da dire? - proferì Pierre, allargando la bocca in uno spensierato, allegro sorriso. - Che cosa son io? Je juis un batard. […]

Il principe Andrei lo guardava con occhi buoni. Ma nel suo sguardo, amichevole, affabile, si esprimeva tuttavia la coscienza della propria superiorità.
- Tu mi sei caro specialmente perché sei la sola persona viva fra tutto il nostro mondo. Tu ti trovi bene. Scegli quello che vuoi; è indifferente. Dappertutto starai bene, una cosa però: smetti di andare da quel Kuraghin e di condurre questa vita. Sono cose che non vanno per te tutte quelle baldorie, e la vita da ussaro, e tutto…


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